Il Papa incontra i giovani all’Università Cattolica Portoghese (UCP)
Oggi, 3 agosto, Papa Francesco ha incontrato i giovani universitari dell'Università Cattolica Portoghese (UCP).
All'apertura dell'evento, la Rettrice dell'Università, la professoressa Isabel Gil, ha dato il benvenuto ai presenti e ha presentato la comunità universitaria che lavora con i giovani in situazioni di fragilità sociale ed economica, migranti e rifugiati. Un lavoro che è possibile solo grazie al Fondo Papa Francesco.
In uno dei suoi interventi, la Rettrice ha ricordato che la missione dell'Università Cattolica è quella di cercare una conoscenza “a favore del miglioramento della condizione umana, il discernimento etico che guida la possibilità di scegliere e agire”.
Isabel Gil ha anche detto che la proposta dell'Università è piena di valori, perché parte da una visione cristiana e umanista dell'esistenza.
All'incontro hanno lasciato la loro testimonianza alcuni giovani, Tomás Virtuoso, 29 anni e studente del Corso di Teologia, Mariana Craveiro, 21 anni, studentessa di Psicologia della Giustizia e del Comportamento, Beatriz Ataíde, 27 anni, studentessa di Filosofia e Mahoor Kaffashian, 25 anni, nata in Iran e studentessa di Odontoiatria.
Tutti hanno parlato dell’importanza dell’aiuto al prossimo e, principalmente, ai più svantaggiati. I cinque giovani sono impegnati in cause sociali grazie all'incoraggiamento dell'UCP e del Fondo di sostegno sociale di Papa Francesco.
Infine, Papa Francesco, ha tenuto il suo discorso davanti a migliaia di giovani presenti all’Università.
Secondo il Santo Padre, nel pellegrino si riflette l'umanità: “tutti siamo chiamati a confrontarci con grandi domande alle quali non basta una risposta semplicistica o immediata, ma che ci invitano a compiere un cammino, superando noi stessi, andando oltre”.
Citando le parole della rettrice dell'università, Francesco ha detto che l'autoconservazione è una tentazione, un riflesso condizionato dalla paura, che ci fa guardare all'esistenza in modo distorto: “Se i semi si conservassero da soli, sprecherebbero completamente la loro forza generativa e ci condannerebbero alla fame; se gli inverni si conservassero da soli, non ci sarebbe lo stupore della primavera. Abbiate dunque il coraggio di sostituire le paure con i sogni” e “se la conoscenza non viene accettata come una responsabilità, diventa sterile. Se chi ha ricevuto un'istruzione superiore non si sforza di restituire ciò di cui ha beneficiato, significa che non ha compreso a fondo ciò che gli è stato offerto”.
Al termine del suo discorso, Papa Francesco ha ringraziato gli studenti per le loro testimonianze e ha invitato i presenti a studiare il Patto educativo globale e ad innamorarsene.
L'incontro si è concluso con l'applauso al Papa e il tradizionale “Questa è la gioventù del Papa!” [pt. “Está é a juventude do Papa!”], tra molti applausi, sorrisi ed emozioni.