Incontro dei volontari con Papa Francesco
"Cari amici: Bom dia e obrigado!
Grazie al Patriarca di Lisbona per le sue parole, al Vescovo Aguiar e a tutti voi per aver lavorato così duramente e così bene, avete reso questi giorni indimenticabili. Avete lavorato per mesi, in modo discreto, senza rumore o protagonismo, perché potessimo essere qui tutti insieme a cantare: "Gesù vive e non ci lascia soli: non smetteremo di amare". Non solo, siete stati un esempio di squadra che lavora insieme. E voi, più che un lavoro, siete stati un servizio, grazie. Il servizio che fece la Vergine Maria quando si alzò e partì senza indugio per servire sua cugina Elisabetta, sentendo l'urgenza di condividere la gioia nel servizio. Condividere la gioia e il servizio. Gioia nel servizio. Pensiamo a Zaccheo, che salì sull'albero per vedere Gesù e scese subito (cfr. Lc 19,6). Qualcosa lo aveva toccato, voleva incontrare Gesù e riceverlo nella sua casa. Pensiamo alle donne e ai discepoli che a Pasqua corsero dal cenacolo al sepolcro e poi tornarono per dire agli altri che Cristo era risorto (cfr. Gv 20,1-18). Chi ama non sta con le mani in mano, chi ama serve e corre a servire. Corre per donarsi al servizio degli altri.
E voi avete corso. Avete corso molto in questi mesi. Io ho visto solo la fine, niente di più. In questi giorni, mentre rispondevate a mille bisogni, a volte con i volti segnati dalla fatica, a volte un po' sopraffatti dalle urgenze del momento, ma ho sempre notato una cosa, che i vostri occhi erano luminosi, luminosi, luminosi grazie alla gioia del servizio. Grazie. Avete reso possibile questo incontro mondiale della gioventù. Avete fatto grandi cose, ma con piccoli gesti, come offrire una bottiglia d'acqua a uno sconosciuto, e questo alimenta l’amicizia. Avete corso molto, ma non è stata una corsa frenetica e senza meta, che a volte il nostro mondo richiede; no, avete corso in un modo diverso, avete corso una corsa che porta all'incontro con gli altri, per servire gli altri nel nome di Gesù. E siete venuti a Lisbona per servire e non per essere serviti! Grazie. Grazie di cuore. E ora vorrei essere l'amplificatore, per far risuonare ciò che è stato detto nelle testimonianze. Le testimonianze di Chiara, Francisco e André. Ci avete parlato di un incontro speciale con Gesù. Ci avete ricordato che l'incontro più bello, il motore di tutti gli altri, quello che ci fa camminare seriamente, che porta avanti la vita, è quello con Gesù. È l'incontro più importante della nostra vita. Rinnovare ogni giorno l'incontro personale con Gesù è il centro della vita cristiana. E deve essere rinnovato ogni giorno per mantenerlo sempre vivo. Non solo nella testa, ma anche nel cuore. Sperimentiamo che un piccolo sì a Gesù può cambiare la vita. Ma anche i sì detti agli altri fanno bene, quando sono per il servizio. In un momento di stanchezza avete preso coraggio e avete continuato a dire di sì per servire gli altri. Grazie per questo.
E tu, Francisco, hai detto che qui hai trovato qualcosa di cui avevi bisogno e che non stavi nemmeno cercando. Camminando, lavorando, pregando con gli altri, hai capito che non potevi lasciarti imprigionare dal caos, dai "letti sfatti" del passato, né vivere con il cuore tormentato da sentimenti di imperfezione, ma che, con l'aiuto di Gesù e dei fratelli, ti veniva data l'opportunità di risistemare "la stanza della tua vita". Questo è molto bello, questa Giornata serve, ci aiuta riordinare la nostra vita. Perché? Per via della Giornata? No, per via di Gesù che ci è vicino e ce lo mostra. Per mettere ordine nella vita, le cose, le distrazioni e il denaro non servono, è necessario dilatare il cuore. E se dilatate il vostro cuore, mettete in ordine la vostra vita. Non abbiate paura, dilatate il vostro cuore.
E infine, Filipe, tra le tante belle esperienze che hai condiviso, ne hai condivisa una che vorrei sottolineare: hai detto che qui hai vissuto un doppio incontro, un incontro con Gesù e un incontro con gli altri. Incontrarsi
con Gesù e con gli altri. Questo è importante. L'incontro con Gesù è un momento personale, unico, che si può descrivere e raccontare solo fino a un certo punto, ma arriva sempre grazie a un cammino fatto in compagnia, realizzato con l'aiuto degli altri. Incontrare Gesù e incontrarlo al servizio degli altri.
Amici, per concludere, vorrei lasciarvi con un'immagine. Come molti di noi sanno, a nord di Lisbona c'è un luogo, Nazaré, dove si possono ammirare onde che raggiungono i trenta metri di altezza e sono un'attrazione a livello mondiale, soprattutto per i surfisti che le sfidano. In questi giorni anche voi avete affrontato una vera e propria onda; non di acqua, ma di giovani, giovani come voi, che hanno invaso questa città. Ma, con l'aiuto di Dio, con molta generosità e sostenendovi a vicenda, avete affrontato la grande onda. Avete sfidato questa grande onda. Guardate quanto siete coraggiosi. Guardatevi. Grazie, obrigado. Voglio dirvi di continuare, di rimanere sulle onde dell'amore, sulle onde della carità, di essere "surfisti dell'amore"! Siate "surfisti dell'amore"! E questo è un compito che vi affido in questo momento. Che il servizio che avete fatto in questa Giornata Mondiale della Gioventù sia la prima di tante onde di bene; e ogni volta sarete portati sempre più in alto, sempre più vicini a Dio, e questo vi permetterà di vedere da una prospettiva migliore il vostro cammino.
Grazie a tutti. Buon cammino! E vi chiedo di pregare per me. Grazie."